Copertina Toccare ferro o legno per scacciare la sfortuna

Toccare ferro o legno per scacciare la sfortuna

Pubblicata il 03/04/2025

 

 

Toccare ferro o legno per scacciare la sfortuna è una superstizione diffusa e ancora viva. Scopri l’origine, il significato e perché questo gesto continua a rassicurarci.

 


Introduzione

Chi non ha mai detto, magari sorridendo: “tocco ferro!” oppure “facciamo le corna e tocchiamo legno”? Anche nel mondo moderno, dove la logica e la scienza dovrebbero aver scacciato le credenze irrazionali, il gesto di toccare ferro o legno per scacciare la sfortuna continua a essere parte del nostro linguaggio e dei nostri gesti quotidiani.

Ma da dove nasce questa abitudine? Perché tocchiamo proprio legno o ferro? E ha davvero un effetto rassicurante sul nostro stato d’animo? In questo articolo esploriamo le radici storiche e culturali di questo gesto così comune, analizzandone il significato simbolico, psicologico e sociale.

 


Origine della superstizione: perché tocchiamo legno o ferro?

Antiche credenze pagane e alberi sacri

Nelle antiche culture europee, soprattutto quelle celtiche e germaniche, gli alberi erano considerati sacri e abitati da spiriti benevoli. Toccare il legno di un albero significava entrare in contatto con la divinità della natura, chiedendo protezione o scongiurando la sfortuna.

Questa credenza si è mantenuta nel tempo e si è trasformata nel gesto di toccare legno per “assicurarsi” la benevolenza degli spiriti o evitare l’ira della sorte.

Cristianesimo e la croce di legno

Con l’avvento del cristianesimo, l’elemento legno ha assunto un significato ancora più profondo: rappresenta la croce di Cristo, simbolo di salvezza e redenzione. Toccare il legno, quindi, è stato per secoli anche un modo implicito di invocare protezione divina, specialmente nei momenti di incertezza o pericolo.

Il ferro e il potere magico dei metalli

Parallelamente, in molte culture antiche, il ferro era considerato un metallo magico, capace di respingere demoni, streghe e spiriti maligni. In particolare, i fabbri erano visti come custodi di un sapere protettivo, quasi alchemico.

Toccare il ferro – specie oggetti in ferro battuto, come chiavi, ferri di cavallo o maniglie – era ritenuto un modo efficace per neutralizzare energie negative.

 


Differenze culturali: legno o ferro, a seconda del paese

Tradizioni italiane

In Italia, le due varianti convivono: si “tocca ferro” in situazioni più colloquiali o legate alla sfortuna imminente, mentre il legno è spesso associato a gesti scaramantici più simbolici, legati al futuro o al desiderio di protezione. A volte, si dice “toccare ferro e fare le corna”, unendo due gesti apotropaici per rafforzare l’effetto.

Credenze anglosassoni e “knock on wood”

Nel mondo anglosassone è molto comune l’espressione “knock on wood” (bussare sul legno), usata per evitare che una situazione positiva venga rovinata da un commento “di troppo”. Anche qui, l’origine è probabilmente legata agli alberi sacri e alla credenza che bussare potesse risvegliare lo spirito protettore dell’albero.

Paesi nordici e credenze metallurgiche

Nei Paesi scandinavi e nordici, invece, il ferro ha sempre avuto una funzione protettiva molto forte, grazie alla tradizione vichinga e alla mitologia norrena. Amuleti in ferro venivano forgiati per proteggere i guerrieri. Da qui deriva l’usanza di toccare ferro in segno di difesa, ancora oggi diffusa.

 


Il gesto: simbolismo e funzione psicologica

Toccare come gesto apotropaico

Dal punto di vista simbolico, toccare un oggetto è un modo per intervenire fisicamente sulla realtà, cercando di modificarne il corso. È un gesto apotropaico, cioè destinato a scacciare il male o la malasorte, convogliando su un oggetto inanimato l’energia negativa percepita.

Scaramanzia e controllo dell’imprevisto

Il gesto di toccare ferro o legno nasce dal desiderio umano di sentirsi in controllo degli eventi, anche quando non lo siamo davvero. In questo senso, la superstizione svolge una funzione psicologica importante: ci rassicura, ci protegge, ci fa sentire meno vulnerabili all’imprevedibilità della vita.

 


Toccare ferro o legno oggi: un’abitudine ancora viva?

Situazioni tipiche in cui si usa il gesto

Toccare ferro o legno è un gesto che compare spesso in situazioni come:

• Prima di un esame, un viaggio o una visita medica

• Dopo aver parlato di eventi negativi che “non devono accadere”

• Quando si è appena ricevuta una buona notizia e si vuole “proteggerla” dalla sfortuna

Superstizione o tradizione innocua?

Molte persone non credono davvero nella sfortuna, ma compiono il gesto per abitudine o per gioco. È diventato una sorta di rituale sociale condiviso, privo di fede magica, ma ricco di valore culturale e simbolico.

 


Cosa dice la psicologia del gesto?

Effetto placebo e rassicurazione

Toccare ferro o legno può generare un effetto placebo: la persona si sente più tranquilla, più fortunata, meno esposta ai rischi. Questo effetto, pur non avendo basi razionali, ha comunque conseguenze positive sul benessere mentale.

Superstizioni come meccanismi cognitivi

Gli psicologi spiegano che le superstizioni sono forme di pensiero magico, nate dal bisogno di dare significato agli eventi casuali. Toccare un oggetto per “proteggersi” è un comportamento che soddisfa il nostro bisogno di struttura e prevedibilità.

Toccare per imitazione: il potere del gruppo

Comportamento sociale e trasmissione culturale

Molti dei nostri comportamenti – specialmente quelli legati a superstizioni – derivano da schemi appresi durante l’infanzia. Se i genitori o gli adulti attorno a noi toccavano ferro o legno, anche solo per scherzo, è molto probabile che noi li abbiamo imitati inconsapevolmente.

La cultura si trasmette non solo con le parole, ma con i gesti. Toccare un oggetto per “scacciare la sfortuna” diventa quindi un comportamento appreso per imitazione, rafforzato dalla ripetizione e dall’accettazione sociale.

Il ruolo della famiglia e dell’infanzia

Da piccoli, osserviamo e imitiamo i gesti degli adulti, spesso senza comprenderne il significato. Toccare ferro o legno diventa così un’abitudine automatica, quasi un riflesso, che portiamo con noi anche in età adulta. È questo meccanismo che mantiene vive molte superstizioni, anche in persone razionali e scettiche.

 


Curiosità e varianti locali

Toccare ferro… ma anche altri oggetti

In alcune regioni italiane, oltre al legno e al ferro, si usano altri oggetti ritenuti “protettivi”. Ad esempio:

• Una maniglia di metallo (spesso toccata uscendo da casa)

• Una chiave antica, tenuta in tasca come portafortuna

• Il classico ferro di cavallo, da appendere sopra la porta

Tutti questi oggetti condividono un’origine simbolica legata alla protezione, alla resistenza e alla fortuna.

Frasi popolari collegate

Il gesto si accompagna spesso a espressioni linguistiche che rafforzano il concetto:

• “Tocchiamo ferro, non si sa mai”

• “Non lo dire, tocca legno subito”

• “Meglio toccare, per sicurezza”

Queste frasi fanno parte del nostro modo di comunicare la scaramanzia, anche tra amici e in situazioni leggere.

 


Come nasce una superstizione: toccare per proteggersi

Antropologia e bisogno di protezione

L’antropologia culturale ci insegna che le superstizioni nascono spesso come risposte simboliche a paure reali. Il mondo è incerto, e l’essere umano ha sempre cercato gesti, oggetti o rituali che potessero offrire protezione. Toccare ferro o legno rientra in questi piccoli riti quotidiani, che ci aiutano a sentire meno il peso dell’incertezza.

Evoluzione del gesto nella società moderna

Anche se oggi il gesto ha perso il suo significato magico originario, continua a essere presente nei nostri comportamenti. È diventato parte del linguaggio del corpo collettivo, una forma di comunicazione emotiva e culturale che dice molto su chi siamo e da dove veniamo.

Conclusione

Il gesto di toccare ferro o legno per scacciare la sfortuna è uno dei tanti rituali quotidiani che resistono al tempo, alla scienza e al progresso. Nonostante viviamo in un’epoca dominata dalla logica, questa piccola abitudine ci ricorda quanto le credenze popolari, le tradizioni familiari e la psicologia collettiva abbiano ancora un’influenza profonda su di noi.

Che lo si faccia per gioco, per abitudine o per vero timore, toccare un oggetto per allontanare il male è un gesto che unisce passato e presente, fede e razionalità, cultura e istinto.


 

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