Copertina Se la cicala canta prima di San Giovanni: mito, natura e previsione del tempo

Se la cicala canta prima di San Giovanni: mito, natura e previsione del tempo

Pubblicata il 19/05/2025

Se la cicala canta prima di San Giovanni, l’estate sarà lunga: scopri le origini, il significato e la verità scientifica dietro questo antico proverbio contadino.

 


Origine del proverbio e sua diffusione nelle campagne italiane

Se la cicala canta prima di San Giovanni, l’estate sarà lunga” è uno di quei proverbi che sembrano contenere un pizzico di magia. Nelle campagne italiane, la sua eco si sentiva tra i solchi della terra, quando l’aria diventava calda e le giornate si allungavano. Non si trattava solo di una frase poetica, ma di una previsione meteorologica popolare, basata sull’osservazione della natura.

Un detto tramandato da generazioni

Nelle famiglie contadine, questo proverbio era spesso ripetuto tra giugno e luglio. I nonni, seduti sotto le pergole, ascoltavano il primo canto delle cicale come si ascolta un oracolo. Se le cicale si facevano sentire prima del 24 giugno, giorno di San Giovanni, significava che il caldo era partito in anticipo e avrebbe proseguito a lungo.

Il simbolismo della cicala nella cultura popolare

La cicala è sempre stata simbolo di calore, estate, leggerezza. Il suo canto incessante, sebbene a volte fastidioso, rappresenta la pienezza della stagione estiva. A differenza della formica, laboriosa e silenziosa, la cicala canta e vive il presente: un messaggio che i proverbi spesso trasformano in avvertimento.

 


Chi è la cicala: comportamento, habitat e caratteristiche

Specie italiane più comuni

In Italia, la specie più diffusa è la Lyristes plebejus, presente soprattutto nelle regioni calde e boschive. Le cicale trascorrono anni sottoterra come ninfe, per poi emergere in estate e trasformarsi in adulti alati.

Quando iniziano a cantare le cicale?

Le cicale iniziano a cantare quando la temperatura supera i 25-28°C. Il loro canto è prodotto da membrane vibranti chiamate “timbali”, presenti solo nei maschi. Cantano per attirare le femmine, ma indirettamente annunciano il clima torrido.

 


Perché si fa riferimento a San Giovanni?

Il solstizio d’estate e la festa del 24 giugno

San Giovanni cade il 24 giugno, pochi giorni dopo il solstizio d’estate. Questa data segna ufficialmente l’inizio della stagione calda secondo il calendario popolare, oltre a essere ricca di riti e simbologie legate alla natura e alla fertilità.

San Giovanni come spartiacque delle stagioni

Il proverbio utilizza San Giovanni come punto di riferimento: se la cicala canta prima di questa data, significa che il caldo è iniziato presto. E in base all’esperienza contadina, ciò presagiva una lunga estate, stabile e secca.

 


Il legame tra canto della cicala e andamento climatico

Le cicale come indicatori termici naturali

Le cicale sono termometri viventi. Non emergono se il clima non è sufficientemente caldo e secco. Il loro canto precoce, quindi, riflette un inizio anticipato dell’estate, suggerendo condizioni favorevoli per una stagione calda prolungata.

Canto precoce = estate lunga? Analisi scientifica

Anche se non esistono studi scientifici diretti su questo specifico proverbio, la relazione tra temperatura e attività delle cicale è ben documentata. L’anticipazione del loro ciclo vitale può essere effettivamente correlata a temperature sopra la media stagionale, che a loro volta possono indicare un’estate più duratura.

 


Tradizioni contadine legate al canto della cicala

Riti, raccolti e previsioni basate sul loro canto

Nelle campagne si credeva che la natura lanciasse segnali. Il canto delle cicale veniva associato all’inizio della mietitura, al momento della raccolta di erbe officinali, e a una serie di rituali legati al fuoco, all’acqua e alla luna di San Giovanni.

Calendari agricoli orali e segni del tempo

I contadini creavano veri e propri calendari orali, fatti di suoni, colori e odori. Il canto delle cicale si inseriva in questo sistema insieme al canto del cuculo, al frinire dei grilli e all’odore delle ginestre. Ogni elemento aveva un significato preciso.

 


Le cicale nei proverbi e nella letteratura italiana

Dal folklore a Esopo: la cicala narrata nei secoli

Famosissima è la favola di Esopo “La cicala e la formica”, che ci ha tramandato un’immagine della cicala come spensierata, ma anche disattenta. In realtà, la sua funzione naturale è precisa e importante, e la sua presenza è indice di stabilità climatica e maturità della stagione.

Risonanze poetiche e racconti popolari

Molti poeti italiani, da Pascoli a Cardarelli, hanno evocato il canto delle cicale come colonna sonora dell’estate. Una presenza sonora che accompagna l’infanzia, i pomeriggi assolati e le sere silenziose nei campi.

 


Cambiamenti climatici e comportamento delle cicale oggi

Effetti del riscaldamento globale sul loro ciclo vitale

Il cambiamento climatico sta anticipando molte fasi fenologiche degli insetti, comprese le cicale. In alcune regioni italiane, già a inizio giugno – e talvolta anche a maggio – si registrano i primi canti. Questo potrebbe alterare il valore predittivo del proverbio.

Sono ancora valide le vecchie previsioni?

Il proverbio resta valido in senso simbolico, ma va contestualizzato. Le cicale cantano prima di San Giovanni anche in annate anomale, quindi è sempre più difficile usarle come unico criterio per prevedere l’estate.

 


Altri detti simili legati all’estate e al clima

Proverbi italiani sul tempo e sugli animali

Equivalenti in altre culture mediterranee

In Grecia e in Spagna, il canto delle cicale è considerato segno di pienezza estiva, proprio come in Italia. Anche qui si crede che un’estate anticipata sia spesso più lunga e più calda.

 


Curiosità sul canto delle cicale

Solo i maschi cantano: ecco perché

Solo i maschi cantano, per attirare le femmine. Il canto serve alla riproduzione ed è legato alla temperatura esterna. Più fa caldo, più cantano. E cantano forte: fino a 120 decibel, uno dei suoni più potenti nel mondo degli insetti!

Canto, temperatura e amplificazione naturale

Le cicale sfruttano le cavità del proprio corpo per amplificare il suono. Per questo sembrano “riempire” l’aria di un frinire costante. Quando iniziano a cantare, è un chiaro segno che l’estate ha preso possesso del paesaggio.

 


Conclusione: scienza e saggezza popolare sotto il sole d’estate

Il proverbio “Se la cicala canta prima di San Giovanni, l’estate sarà lunga” è un piccolo gioiello di sapienza contadina. Mescola osservazione, simbolismo e tradizione. E anche se la scienza moderna ci offre strumenti più precisi, ascoltare la cicala resta un modo affascinante per sentire la voce della natura.

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