
Spezzare un piatto per scacciare la sfortuna
Pubblicata il 22/04/2025
Spezzare un piatto per scacciare la sfortuna: significato, origini e tradizioni popolari
Introduzione al gesto di spezzare un piatto
Quante volte abbiamo sentito dire che rompere un piatto porta fortuna? In molte culture, specialmente in Italia e nei paesi mediterranei, spezzare volontariamente un piatto è considerato un gesto propiziatorio, capace di scacciare la sfortuna e allontanare le energie negative.
Ma da dove nasce questa tradizione? Perché rompere qualcosa, che di per sé potrebbe sembrare un gesto di distruzione o disordine, è in realtà visto come un segno positivo? Questo articolo ti guiderà attraverso la storia, i simbolismi e le curiosità legate a questa affascinante usanza.
Origini antiche del rito del piatto rotto
Grecia: il simbolismo della rottura
L’origine più famosa di questa pratica risale all’antica Grecia, dove rompere piatti durante feste e matrimoni era (ed è tuttora) un gesto di gioia, liberazione e protezione contro gli spiriti maligni. Il rumore forte prodotto dalla rottura serviva a spaventare le presenze negative e a celebrare momenti importanti con un atto simbolico di rinnovamento.
Tradizioni italiane e mediterranee
Anche nelle campagne italiane, spezzare oggetti di ceramica o terracotta era un modo per segnare un passaggio: si rompeva un piatto in occasione di matrimoni, traslochi o per “chiudere con il passato” e allontanare eventuali influssi nefasti.
Perché rompere un piatto scaccia la sfortuna?
Il gesto della rottura rappresenta la fine di qualcosa di negativo. È un atto liberatorio: si spezza un oggetto per rompere simbolicamente un ciclo di sfortuna, tensioni o cattive energie. In molte culture si crede che il rumore forte possa interrompere il flusso della negatività e fare spazio a nuova fortuna.
Il piatto come simbolo di casa, abbondanza e fortuna
Il piatto non è un oggetto qualsiasi: è simbolo di nutrimento, famiglia e abbondanza. Romperlo volontariamente significa “sacrificare” qualcosa di quotidiano per garantire la protezione della casa e della vita domestica.
Quando si spezza un piatto? Occasioni e riti
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Matrimoni: per augurare fertilità e prosperità.
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Traslochi: rompere un piatto nella nuova casa per benedire l’ambiente.
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Feste di fine anno: liberarsi della negatività accumulata.
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Rottura di fidanzamenti: gesto simbolico per chiudere un capitolo.
La differenza tra piatto rotto volontariamente e accidentalmente
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Volontario: gesto positivo e propiziatorio.
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Accidentale: in alcune credenze porta comunque fortuna, ma in altre zone d’Italia è visto come segno di disattenzione e cattivo presagio, soprattutto se avviene prima di eventi importanti.
Spezzare per scacciare spiriti e negatività
Il rumore improvviso e secco della ceramica che si frantuma è considerato una sorta di “scoppio” energetico che disperde le forze oscure. Simile al suono dei petardi o delle campane, serve a “ripulire” l’aria da presenze indesiderate o influenze maligne.
Tradizioni regionali italiane legate ai piatti rotti
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In Emilia Romagna, si usava spezzare piatti durante le nozze contadine.
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In Calabria, il piatto veniva rotto davanti alla porta degli sposi.
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In alcune zone della Campania, si gettava un piatto vecchio dalla finestra durante Capodanno.
Il rito del piatto nei matrimoni: simbolo di buon auspicio
Durante i matrimoni, il piatto viene spesso riempito di riso o confetti e poi frantumato: più cocci si producono, maggiore sarà la fortuna per gli sposi. Questo rito sancisce l’inizio della vita insieme con una “rottura simbolica” della vecchia vita.
Curiosità: la rottura di oggetti in altre culture
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In Grecia, ancora oggi si rompe la ceramica nelle taverne durante le danze.
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Nella tradizione ebraica, si rompe un bicchiere alla fine del matrimonio.
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In Giappone, esiste l’arte del kintsugi: riparare oggetti rotti con oro, celebrando la bellezza della rottura.
La superstizione moderna: dal folklore alla scaramanzia quotidiana
Oggi, anche se la pratica è meno diffusa, molte persone continuano a credere che rompere un piatto porti bene, soprattutto se accade durante eventi felici o come gesto volontario per “cambiare l’aria” dopo un periodo difficile.
Cosa fare dopo aver spezzato un piatto per scacciare la sfortuna
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Non raccogliere subito tutti i cocci: lasciare i frammenti qualche minuto aiuta a completare il rito.
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Buttare i cocci fuori casa, meglio se lontano dall’ingresso.
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In alcune tradizioni, si consiglia di non incollare mai un piatto rotto, per non “richiamare” la negatività.
Il significato dei cocci: portafortuna o ricordo?
Alcuni conservano un piccolo coccio come amuleto di protezione, mentre altri preferiscono liberarsene subito. In entrambi i casi, il frammento rappresenta una negatività spezzata e trasformata.
Conclusione: tra gesto liberatorio e tradizione scaramantica
Spezzare un piatto per scacciare la sfortuna è molto più di un semplice gesto rumoroso: è un rito antico, un simbolo di rinnovamento e protezione. Un atto che trasforma un oggetto quotidiano in uno strumento per rompere la negatività e fare spazio alla fortuna.
Anche oggi, tra modernità e tradizione, questo gesto conserva il suo fascino, ricordandoci che a volte… per andare avanti, bisogna prima saper rompere il passato.
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