Gestisci Provincia

Dettaglio Provincia: Messina

Storia:

 

Storia di Messina: La Porta della Sicilia tra Glorie, Tragedie e Rinascite

Scopri la storia di Messina, crocevia di civiltà e simbolo di rinascita. Dalle origini greche alle tragedie del terremoto, un viaggio tra cultura, miti e tradizioni siciliane.

Affacciata sullo Stretto che porta il suo nome, Messina è molto più di una semplice città portuale. È il simbolo della resilienza siciliana, una città che ha visto fiorire imperi, attraversato epoche d’oro, subito catastrofi immani e trovato sempre la forza di rinascere. La storia di Messina è quella di una città ponte tra mondi, culla di miti antichi e protagonista di eventi cruciali della storia mediterranea.


Le Origini di Messina: Dai Siculi alla Fondazione Greca di Zancle

Prima dell’arrivo dei Greci, il territorio di Messina era abitato dai Siculi, una delle popolazioni indigene della Sicilia. Questo popolo, dedito alla pastorizia e all’agricoltura, aveva scelto la zona per la sua posizione strategica: uno dei punti più vicini tra la Sicilia e la penisola italiana, ideale per controllare i traffici marittimi.

Fu però nel VIII secolo a.C. che Messina entrò ufficialmente nella storia, quando coloni greci provenienti da Calcide fondarono la città con il nome di Zancle, termine che significa “falce”, in riferimento alla particolare conformazione naturale del porto. Questa baia a forma di falce offriva un riparo perfetto per le navi, trasformando Zancle in uno dei porti più importanti del Mediterraneo antico.

Il Significato del Nome e la Leggenda della Falce

Secondo una leggenda, sarebbe stato addirittura il dio Crono a creare la falce del porto di Zancle, lasciando cadere la sua arma sul mare e formando la baia che ancora oggi caratterizza il litorale messinese. Questo legame tra geografia e mito ha sempre accompagnato la città, rafforzando la sua aura di luogo predestinato ad essere crocevia di popoli e commerci.

 


Messina in Età Greca: Un Porto Fiorente nel Mediterraneo

Durante il periodo greco, Zancle si sviluppò rapidamente grazie alla sua posizione privilegiata. La città divenne un centro commerciale fiorente, collegando la Sicilia con le rotte dell’Egeo e del Mediterraneo occidentale. Fu teatro di alleanze e scontri tra le varie poleis siciliane e della Magna Grecia.

Nel V secolo a.C., la città subì un’importante trasformazione quando fu conquistata dai Messeni, un popolo greco in esilio, che le diede il nome di Messana. Da questo momento in poi, il nome si evolverà fino a diventare l’attuale “Messina”.

La città non era solo un porto commerciale, ma anche un centro culturale, con templi, agorà e teatri, in linea con il modello urbano ellenico. La vita a Messina era animata da scambi di merci, idee e tradizioni che la rendevano una delle città più vive e cosmopolite della Sicilia orientale.

 


L’Epoca Romana: Messana, Crocevia dell’Impero

Con l’arrivo dei Romani nel III secolo a.C., Messina consolidò il suo ruolo di snodo strategico nel Mediterraneo. Dopo essere stata il casus belli della Prima Guerra Punica – a causa dell’alleanza tra i Mamertini e Roma – la città divenne una delle prime alleate della Repubblica Romana in Sicilia.

Durante l’epoca romana, Messina (Messana) vide la costruzione di infrastrutture fondamentali: strade consolari, acquedotti, terme e un ampliamento del porto. Era il punto di passaggio obbligato per chiunque volesse raggiungere l’isola, tanto che fu definita la “porta della Sicilia”.

Nonostante la prosperità, la città dovette affrontare saccheggi e invasioni, specialmente durante le crisi dell’Impero. Tuttavia, il suo spirito commerciale non venne mai meno, e Messina mantenne un ruolo di rilievo fino alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente.

 


Il Medioevo: Bizantini, Arabi e la Rinascita Normanna

Dopo la fine dell’Impero Romano, Messina passò sotto il controllo bizantino. Durante questi secoli, la città perse parte della sua antica gloria, ma mantenne comunque una certa importanza strategica e commerciale. Fu anche un centro religioso rilevante, con la diffusione del cristianesimo orientale.

Nel IX secolo, gli Arabi conquistarono Messina, trasformandola in un punto fondamentale per il loro dominio nel Mediterraneo. Gli Arabi introdussero nuove tecniche agricole, sistemi di irrigazione e rilanciarono i commerci.

Ma la vera rinascita arrivò con i Normanni nell’XI secolo. Messina divenne uno dei principali porti della Sicilia normanna, crocevia per i pellegrini e i crociati diretti in Terra Santa. La città rifiorì economicamente e culturalmente, diventando una delle più ricche e importanti del regno.


Messina sotto gli Svevi e gli Aragonesi: L’Età d’Oro

Tra il XII e il XIV secolo, Messina visse una delle sue epoche più floride sotto la dominazione degli Svevi e poi degli Aragonesi. Con Federico II di Svevia, la città divenne un importante centro amministrativo e culturale del Regno di Sicilia. L’imperatore, noto per la sua visione illuminata e la promozione delle arti e delle scienze, favorì la crescita di Messina come snodo commerciale internazionale e culla di sapere.

Durante la dominazione aragonese, Messina ottenne numerosi privilegi grazie alla sua fedeltà alla corona. La città era considerata, insieme a Palermo, una delle due capitali del regno. Vantava un porto tra i più trafficati d’Europa e una fiorente attività mercantile con Genova, Venezia e le principali potenze marinare del tempo.

Il benessere economico si rifletteva anche nell’urbanistica e nell’arte: vennero costruiti palazzi, chiese e monumenti che arricchirono il volto della città medievale.

 


Il Rinascimento e il Seicento: La Messina Opulenta

Nel corso del Rinascimento, Messina si distinse non solo per il commercio, ma anche per la sua vivacità culturale. Fu sede di una prestigiosa Università e dell’Accademia della Fucina, dove si coltivavano studi letterari e scientifici.

La città era abitata da mercanti, artisti, studiosi e uomini d’affari provenienti da tutta Europa. Le sue strade erano animate da traffici internazionali e da una borghesia colta e intraprendente.

Nel Seicento, però, iniziarono a manifestarsi i primi segni di tensione con la monarchia spagnola, che tendeva a limitare le autonomie municipali e a imporre un controllo sempre più centralizzato.

 


La Rivolta del 1674 e la Fine dell’Autonomia

Stanca delle imposizioni spagnole, nel 1674 Messina insorse contro la corona, dando vita a una delle rivolte più significative della sua storia. La città si alleò con la Francia di Luigi XIV nella speranza di liberarsi dal dominio spagnolo. Tuttavia, dopo anni di scontri e assedi, nel 1678 Messina fu costretta alla resa.

Le conseguenze furono devastanti: la città perse tutti i suoi privilegi storici, venne privata dell’università e del senato cittadino, e iniziò un lungo periodo di decadenza politica ed economica.

 


Il Terremoto del 1783 e le Prime Ferite della Città

Come se non bastasse il declino politico, alla fine del XVIII secolo Messina fu colpita da uno dei più terribili terremoti della storia siciliana, quello del 1783, che devastò gran parte della Calabria e della Sicilia orientale.

La città subì gravi danni e, sebbene venisse parzialmente ricostruita, non recuperò mai più l’antico splendore commerciale. Tuttavia, Messina rimase un porto attivo e un importante punto di passaggio per l’isola.

 


L’Ottocento: Risorgimento, Borboni e l’Unità d’Italia

Nel XIX secolo, Messina fu protagonista delle vicende risorgimentali. La città era una delle roccaforti borboniche più importanti, ma al tempo stesso vi serpeggiavano sentimenti liberali e patriottici.

Durante la spedizione dei Mille, Messina resistette a lungo prima di capitolare nel 1860, entrando così a far parte del Regno d’Italia. L’unità portò nuove speranze di rinascita economica, ma anche difficoltà legate alla perdita di centralità politica.

 


Il Disastro del 1908: Il Terremoto e il Maremoto

Il 28 dicembre 1908, Messina fu rasa al suolo da uno dei terremoti più catastrofici della storia europea, seguito da un devastante maremoto. In pochi minuti, la città venne completamente distrutta e si contarono oltre 80.000 vittime.

La tragedia fu tale da attirare l’attenzione internazionale. Navi da guerra russe, britanniche e americane arrivarono per prestare soccorso ai superstiti. Questo evento segnò profondamente l’identità dei messinesi, che, ancora una volta nella loro storia, si trovarono a dover ricostruire dalle macerie.

 


Messina tra le Due Guerre: La Ricostruzione e il Fascismo

Negli anni successivi al terremoto, Messina fu ricostruita secondo criteri moderni, con strade ampie e edifici antisismici. Durante il periodo fascista, la città assunse un volto nuovo, con l’edificazione di strutture pubbliche e infrastrutture strategiche.

Nonostante le difficoltà, il porto riprese la sua funzione vitale, e Messina tornò a essere un importante snodo commerciale e militare.

 


La Seconda Guerra Mondiale: Bombardamenti e Rovine

La posizione strategica di Messina la rese uno degli obiettivi principali durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra il 1943 e il 1944, la città fu pesantemente bombardata dagli Alleati durante la campagna di Sicilia.

Ancora una volta, Messina si ritrovò distrutta e costretta a rinascere dalle sue rovine. La popolazione, con il consueto spirito di resilienza, contribuì alla ricostruzione della città nel dopoguerra.

 


Messina Contemporanea: Tra Porto, Cultura e Innovazione

Oggi, Messina è una città dinamica che, pur non avendo più il ruolo di potenza economica di un tempo, mantiene una posizione strategica fondamentale come porta d’accesso alla Sicilia. Il suo porto è uno dei più attivi d’Italia per traffico di traghetti e merci, collegando quotidianamente l’isola al continente.

Messina è anche una città universitaria, sede di un importante ateneo che attrae studenti da tutta Italia e dall’estero. La cultura continua a vivere nei suoi teatri, nelle biblioteche storiche e nelle manifestazioni artistiche.

Nonostante le ferite del passato e una ricostruzione che ha sacrificato parte del suo patrimonio storico, Messina conserva un fascino particolare: quello di una città che non si arrende mai e che guarda sempre al futuro.

 


I Monumenti Simbolo di Messina

Il Duomo e il Campanile Astronomico

Il Duomo di Messina, dedicato a Santa Maria Assunta, è uno dei pochi edifici storici sopravvissuti, seppur ricostruito più volte. Il suo fiore all’occhiello è il campanile astronomico, il più grande e complesso al mondo. Ogni giorno, a mezzogiorno, la folla si raduna per assistere allo spettacolo meccanico delle statue che si muovono raccontando la storia della città.

La Fontana di Orione

Realizzata nel XVI secolo da Giovanni Angelo Montorsoli, allievo di Michelangelo, la Fontana di Orione è considerata una delle più belle fontane rinascimentali d’Europa. Celebra il mitico fondatore della città.

La Madonnina del Porto

All’ingresso del porto svetta la Madonnina del Porto, con la celebre iscrizione “Vos et ipsam civitatem benedicimus” (Noi benediciamo voi e la città stessa). È il simbolo di protezione per tutti i naviganti e per i messinesi.


Tradizioni, Feste e Folklore Messinese

La Vara

Il 15 agosto, Messina celebra la festa dell’Assunta con la spettacolare processione della Vara. Una macchina votiva alta 14 metri e pesante 8 tonnellate viene trainata a mano dai fedeli lungo le vie della città. È una delle manifestazioni religiose più imponenti d’Italia, che unisce fede e identità civica.

I Giganti Mata e Grifone

Un’altra tradizione unica è quella dei Giganti Mata e Grifone, due enormi statue che sfilano ogni anno a ferragosto. Secondo la leggenda, rappresentano i fondatori leggendari della città e simboleggiano l’incontro tra culture diverse.

 


La Gastronomia di Messina: Sapori di Mare e di Terra

La cucina messinese è un perfetto equilibrio tra mare e montagna, con piatti che raccontano la storia di una città di scambi e contaminazioni.

  • Pasta ’ncasciata: Una gustosa pasta al forno arricchita con melanzane, salame e formaggio.

  • Pesce stocco alla ghiotta: Stoccafisso cucinato con pomodoro, patate, olive e capperi.

  • Focaccia Messinese: Farcita con scarola, acciughe e tuma.

  • Granita con brioche: Immancabile colazione estiva, soprattutto nei gusti limone, caffè e mandorla.

  • Pidoni: Mezze lune di pasta lievitata ripiene di scarola e formaggio, fritte o al forno.

 

 


Curiosità e Leggende dello Stretto di Messina

Lo Stretto di Messina è avvolto da un alone di mistero sin dall’antichità. I marinai temevano queste acque per le correnti insidiose e i vortici improvvisi.

Scilla e Cariddi

Omero racconta di Scilla e Cariddi, due mostri marini che abitavano rispettivamente le sponde calabrese e siciliana dello Stretto, pronti a divorare le navi che osavano attraversarlo.

La Leggenda di Colapesce

Un’altra famosa leggenda è quella di Colapesce, il ragazzo che, trasformato in pesce, sorregge una delle colonne che reggono la Sicilia, proprio sotto lo Stretto, per evitare che l’isola sprofondi.

Queste storie, tramandate nei secoli, sono ancora oggi parte integrante dell’immaginario collettivo messinese.


Conclusione: Messina, La Città Infinita che Sempre Rinasce

La storia di Messina è un susseguirsi di splendori e tragedie, un ciclo eterno di distruzione e rinascita che ha forgiato il carattere indomito dei suoi abitanti. Pochissime città al mondo possono vantare una tale capacità di rialzarsi dopo ogni cataclisma, mantenendo viva la propria anima.

Oggi, Messina è il simbolo della resilienza siciliana, un luogo dove la memoria storica si intreccia con il presente e dove il futuro è sempre visto come un’opportunità per ricominciare.

Chi visita Messina non scopre solo una città di passaggio, ma entra in contatto con una comunità fiera, custode di miti millenari, tradizioni vivaci e di una bellezza discreta ma profonda.

Messina è, e sempre sarà, la porta della Sicilia, ma soprattutto un esempio eterno di come si possa rinascere ogni volta più forti di prima.

Aggiunto da: dinuzzom

Comuni

Nessun comune presente.

Condividi: Facebook X Instagram

Commenti (0)

Nessun commento ancora. Sii il primo!

Accedi per lasciare un commento.

Torna al dettaglio della Regione