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Vercelli: la città del riso e dei tesori gotici nel cuore della pianura piemontese

Scopri Vercelli, la capitale del riso e dell’arte gotica. Una guida completa tra chiese medievali, risaie, musei e tradizioni nel cuore della pianura piemontese.


Origine del nome e storia antica

Etimologia

Il nome Vercelli ha origini celtico-liguri, probabilmente derivante dalla radice ver (“acqua”) e cellum (“luogo abitato”), a indicare un insediamento presso corsi d’acqua. L’antica città sorge infatti tra il fiume Sesia e numerosi canali irrigui, in una zona da sempre fertile e strategica.

Vercellae romana e centro paleocristiano

Fondata dai Romani nel I secolo a.C., Vercellae divenne un importante municipium e nodo viario sulla strada tra Torino (Augusta Taurinorum) e Milano (Mediolanum). Fu sede della famosa Battaglia di Vercelli (101 a.C.), in cui il console Mario sconfisse i Cimbri.

Nel tardo Impero, Vercelli si affermò come centro religioso e culturale di primo piano: fu tra le prime diocesi cristiane dell’Occidente, legata alla figura di Eusebio di Vercelli, primo vescovo e grande difensore del cristianesimo niceno.

 


Il Medioevo e il gotico europeo a Vercelli

Le abbazie e le chiese

Tra il XII e il XIV secolo, Vercelli conobbe un periodo di straordinaria fioritura artistica e spirituale. La città si arricchì di abbazie, chiese e conventi che divennero poli religiosi e culturali del Nord Italia. Il capolavoro indiscusso è la:

  • Basilica di Sant’Andrea, costruita nel 1219 per volere del cardinale Guala Bicchieri. Unisce elementi romanici e gotici francesi, ed è considerata uno dei più importanti edifici religiosi medievali italiani. Il chiostro, la facciata e gli interni sono un vero scrigno di scultura e architettura sacra.

Accanto alla basilica si svilupparono numerosi altri edifici religiosi, tra cui:

  • La Chiesa di San Cristoforo, decorata da affreschi rinascimentali di Gaudenzio Ferrari;

  • La Chiesa di San Giuliano, gotica, con affreschi tardo-medievali.

Il codice Vercellese e la cultura religiosa

Nel IX secolo nacque a Vercelli uno dei più preziosi manoscritti altomedievali: il Codice Vercellese (Vercelli Book), oggi conservato nella Biblioteca Capitolare. Si tratta di una delle più antiche testimonianze della letteratura anglosassone, segno dei profondi legami tra l’Italia settentrionale e le isole britanniche nel primo Medioevo.

La città rinascimentale e barocca

Palazzo Avogadro, logge e cortili

Nel Rinascimento, Vercelli vide la nascita di eleganti palazzi nobiliari e l’ampliamento del centro urbano. Tra i più importanti si distingue il Palazzo Avogadro della Motta, con la sua facciata decorata e il cortile interno armonioso, oggi spesso sede di mostre e convegni.

Le logge, i portici e i cortili di palazzi minori raccontano ancora oggi la raffinatezza e la ricchezza artistica della Vercelli rinascimentale. Alcuni edifici conservano stemmi, affreschi e decorazioni a graffito, segni tangibili del gusto signorile dell’epoca.

Confraternite e arte sacra

Durante il periodo barocco, le confraternite religiose ebbero un ruolo cruciale nella vita sociale cittadina. Finanziarono la costruzione di cappelle, oratori e altari decorati con tele di grande valore.

Tra i luoghi più importanti:

  • L’Oratorio di San Michele;

  • La Chiesa di San Giovanni Evangelista;

  • Il Santuario della Madonna degli Infermi, fulcro della devozione popolare.

Queste chiese conservano pale d’altare, sculture lignee, organi antichi e decorazioni in stucco, spesso realizzate da artisti locali o lombardi.

 


Vercelli e il riso: agricoltura, cultura e paesaggio

Le risaie della Bassa

Vercelli è conosciuta in tutta Italia come capitale del riso. La sua posizione, tra canali, rogge e fiumi, ha favorito sin dal XV secolo lo sviluppo di un’agricoltura risicola d’eccellenza. Le vaste risaie allagate in primavera creano uno spettacolo naturale suggestivo, che richiama turisti e fotografi.

Le varietà di riso più coltivate sono:

  • Carnaroli, ideale per risotti;

  • Baldo e Arborio, apprezzati anche all’estero;

  • Nuove selezioni locali, come Sant’Andrea e Vialone nano vercellese.

Il sistema irriguo che alimenta le risaie, con canali come il Cavour, è un capolavoro di ingegneria agricola ed è parte del Patrimonio culturale del Piemonte.

Il mestiere del mondariso e il turismo rurale

La storia del riso è anche una storia sociale. Fino agli anni ’50, centinaia di donne chiamate mondine lavoravano chinate nei campi, mondando a mano le piantine. Il loro ruolo è rimasto simbolo di lavoro femminile, lotta sociale e cultura popolare. Film, canzoni e testimonianze lo hanno reso un tema centrale della memoria collettiva vercellese.

Oggi le cascine storiche sono spesso trasformate in agriturismi, dove si possono visitare i campi, partecipare a laboratori e gustare piatti tipici. Il turismo agricolo ed esperienziale è una risorsa in crescita.

Monumenti e luoghi simbolo

Basilica di Sant’Andrea

La Basilica di Sant’Andrea è il simbolo architettonico e spirituale di Vercelli. Costruita a partire dal 1219 per volontà del cardinale Guala Bicchieri, è uno dei primi esempi di gotico in Italia, fuso con elementi romanici e cistercensi. La struttura è perfettamente equilibrata:

  • La facciata in pietra e mattoni, scandita da archi ogivali;

  • Il chiostro interno, tra i più belli d’Italia;

  • Gli affreschi, vetrate e sculture che arricchiscono l’interno a tre navate.

L’intera area è oggi parte di un percorso museale e spirituale, che comprende anche l’adiacente Ospedale dei Pellegrini.

Torre dell’Angelo, sinagoga e piazze storiche

Nel cuore del centro storico si erge la Torre dell’Angelo, antico campanile della demolita chiesa di San Marco, che oggi domina la Piazza Cavour. Quest’ultima è il fulcro della vita cittadina, circondata da portici, caffè storici e palazzi signorili.

Altri luoghi simbolo includono:

  • La Sinagoga di Vercelli, capolavoro eclettico di fine Ottocento;

  • Il Teatro Civico, elegante edificio neoclassico;

  • Corso Libertà, il “salotto” commerciale della città, ideale per passeggiate e shopping.

 


Musei, biblioteche e arte contemporanea

Museo Borgogna

Il Museo Francesco Borgogna è il più importante museo d’arte della città e uno dei maggiori del Piemonte. Fu fondato nel 1907 per volontà del collezionista vercellese omonimo. Ospita oltre 4.000 opere tra:

  • Pittura sacra e profana dal XIV al XIX secolo;

  • Sculture, arredi liturgici e oggetti d’arte decorativa;

  • Collezioni di artisti come Gaudenzio Ferrari, Tanzio da Varallo, Morazzone e molti altri.

Il museo è anche sede di eventi musicali, visite guidate e laboratori educativi.

Biblioteca Capitolare e Arca Vercelli

La Biblioteca Capitolare di Vercelli è una delle più antiche d’Europa, fondata intorno all’VIII secolo. Vi è conservato il già citato Codice Vercellese, insieme a preziosi manoscritti latini, pergamene medievali e testi liturgici.

L’Arca di Vercelli, invece, è uno spazio d’arte contemporanea ricavato nell’ex chiesa di San Marco. Qui vengono ospitate mostre temporanee di alto livello, in collaborazione con fondazioni italiane e internazionali.

 


Spiritualità e percorsi religiosi

La Via Francigena

Vercelli è una tappa storica della Via Francigena, il cammino di pellegrinaggio che collegava Canterbury a Roma nel Medioevo. I pellegrini entravano in città da Porta Milano e proseguivano verso Pavia e Piacenza.

Oggi il cammino è stato riscoperto come percorso spirituale e naturalistico, e Vercelli ne rappresenta uno degli snodi principali, con accoglienza per pellegrini, segnaletica rinnovata e guide interattive.

Pellegrinaggi, conventi e monasteri

Oltre alla Via Francigena, Vercelli è sede di numerosi luoghi di spiritualità:

  • Il Convento dei Cappuccini;

  • L’antico Monastero di Santa Chiara;

  • La Chiesa di San Paolo, con affreschi gotici;

  • Il cammino di Sant’Eusebio, che ripercorre la vita del primo vescovo di Vercelli.

Gastronomia vercellese

Panissa, salami, robiole

La cucina vercellese è fortemente legata alla tradizione contadina e alla presenza del riso, ingrediente centrale della gastronomia locale. Il piatto simbolo è la panissa, un risotto rustico preparato con:

  • Riso locale (Carnaroli o Arborio),

  • Salame della duja (conservato nel grasso),

  • Fagioli di Saluggia,

  • Cipolla e vino rosso.

Altri piatti tipici includono:

  • Salumi artigianali, come la paletta di Coggiola o il lardo alle erbe;

  • Robiola vercellese, formaggio fresco a latte misto, spesso usato nei ripieni o servito con miele;

  • Zuppe, polente e verdure di stagione, condite con olio locale o burro chiarificato.

Dolci tradizionali e vini del territorio

Tra i dolci vercellesi troviamo:

  • Bicciolani, biscotti speziati a base di cannella e chiodi di garofano;

  • Torta di riso dolce, profumata alla vaniglia;

  • Canestrelli e torcetti, da accompagnare con vini liquorosi.

Il territorio offre anche alcuni vini degni di nota, come:

  • Il Gattinara DOCG e il Boca DOC, rossi corposi delle vicine colline;

  • Il Nebbiolo, vinificato anche in versioni giovani e beverine.

 

 


Feste, fiere e cultura popolare

Fattoria in città

Uno degli eventi più attesi è la Fattoria in città, manifestazione che ogni primavera trasforma il centro urbano in un grande villaggio agricolo con:

  • Animali da cortile,

  • Laboratori per bambini,

  • Mercatini bio e show cooking,

  • Esposizioni florovivaistiche.

È un’occasione di festa, didattica e contatto diretto con la campagna.

Carnevale, rievocazioni e sagre del riso

Il Carnevale Vercellese è tra i più antichi del Piemonte, con sfilate in maschera, carri allegorici e la storica figura del Bicciolano, maschera simbolo della città.

Non mancano le rievocazioni medievali in costume, concerti nelle corti dei palazzi storici, e le sagre dedicate al riso, che si tengono tra estate e autunno nei paesi della provincia, come Trino, Pezzana, e Desana.

 


Natura e itinerari slow

Parco delle Lame del Sesia

A pochi chilometri dalla città si estende il Parco Naturale delle Lame del Sesia, area protetta con boschi alluvionali, stagni e sentieri, ideale per:

  • Passeggiate naturalistiche,

  • Birdwatching,

  • Percorsi ciclabili lungo l’argine del fiume.

In primavera e autunno è possibile osservare aironi, cicogne, cormorani e caprioli.

Ciclabili tra canali e campi allagati

Il paesaggio vercellese è percorso da strade bianche e ciclovie, che si snodano tra risaie, cascine e canali. Percorsi consigliati:

  • La Via delle Risaie, itinerario cicloturistico tra agriturismi e borghi;

  • La Greenway del Cervo, lungo il torrente che attraversa Vercelli;

  • Sentieri lungo il canale Cavour, storico acquedotto agricolo.

 

 


Vercelli oggi: cultura, sostenibilità e futuro

Università, qualità della vita

Vercelli ospita una sede dell’Università del Piemonte Orientale, con corsi in giurisprudenza, lettere e scienze infermieristiche. È una città a misura d’uomo, tranquilla, accessibile, con numerosi spazi verdi, musei, teatri e una buona rete di servizi pubblici.

 

Turismo culturale e rurale

La nuova vocazione di Vercelli si basa su tre pilastri:

  • Turismo culturale, con percorsi d’arte, eventi e festival;

  • Turismo rurale ed esperienziale, in cascine e aziende agricole;

  • Valorizzazione della mobilità lenta, della sostenibilità e dell’inclusione.

Conclusione

Vercelli è una città che sa unire con grazia il passato e il presente. Custode di un’eredità millenaria, dalle glorie romane alla spiritualità medievale, ha saputo valorizzare i propri paesaggi agricoli, i capolavori d’arte gotica e rinascimentale, e una cultura contadina ancora viva.

Visitare Vercelli significa entrare in contatto con l’essenza profonda del Piemonte: fatta di lavoro nei campi, cultura diffusa, cibo semplice ma ricco di sapore, e una spiritualità autentica.

È una meta ideale per chi ama l’Italia meno conosciuta, ma non meno affascinante.

Vercelli non si attraversa soltanto: si ascolta, si assapora, si rispetta.

Aggiunto da: dinuzzom

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