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Ancona: storia, cultura e fascino della regina dell’Adriatico
Scopri la storia millenaria di Ancona: dai Greci ai giorni nostri, tra cultura, mare, gastronomia e bellezze naturali. Una guida completa e dettagliata alla capitale delle Marche.
Origine del nome Ancona
Etimologia greca
Il nome “Ancona” deriva dal greco antico Ἀγκών (ankṓn), che significa “gomito”. Fu fondata nel IV secolo a.C. da coloni greci provenienti da Siracusa, che si insediarono nella baia naturale a forma di gomito sul mare Adriatico. Questa conformazione geografica ha ispirato direttamente il nome della città.
Il significato simbolico del “gomito”
Il “gomito” rappresenta non solo una caratteristica fisica del promontorio, ma anche la funzione protettiva del porto verso le rotte marittime. Da sempre, infatti, Ancona è rifugio per marinai, crociere e commerci, grazie alla sua forma naturale che abbraccia il mare.
Fondazione e Ancona greca
I Dori di Siracusa e il porto naturale
Nel 387 a.C., i Dori siracusani fondarono Ancona e ne fecero un importante emporio commerciale. Costruirono templi, tra cui uno dedicato ad Afrodite, e ampliarono il porto naturale per gestire il traffico di merci e prodotti provenienti dall’Egeo e dall’Oriente.
Il commercio con l’Egeo
I contatti con la Grecia e l’Asia Minore fecero di Ancona un centro cosmopolita fin dall’antichità. Si commerciavano ceramiche, spezie, stoffe e oggetti di culto. Numerosi reperti archeologici testimoniano questi scambi nei musei cittadini.
Ancona romana
La città federata
Nel 295 a.C., Ancona divenne alleata di Roma, mantenendo per un periodo una certa autonomia. In epoca imperiale, fu pienamente integrata e divenne una città fiorente, grazie alla sua posizione strategica sulla costa adriatica.
L’Arco di Traiano e infrastrutture
L’Arco di Traiano, costruito nel II secolo d.C., è uno dei simboli della città. Fu eretto per celebrare l’ampliamento del porto da parte dell’imperatore Traiano. Ancora oggi domina l’ingresso marittimo e rappresenta uno dei meglio conservati archi romani d’Italia.
Il Medioevo e le repubbliche marinare
Ancona città libera
Durante il Medioevo, Ancona visse una fase di autonomia come libero comune. Fu una delle repubbliche marinare minori, in competizione con Venezia, Pisa e Amalfi. La sua flotta commerciava con l’Oriente e il Mediterraneo.
Il porto e i commerci nel Mediterraneo
Il porto fu il motore della ricchezza cittadina. Si svilupparono cantieri, arsenali e corporazioni di mercanti. I traffici di spezie, tessuti e metalli arricchirono le famiglie nobiliari, che finanziarono la costruzione di chiese e palazzi.
Rinascimento e dominazione papale
Arte, architettura e tensioni politiche
Tra XV e XVI secolo, Ancona subì il dominio dello Stato Pontificio. Pur perdendo parte della sua autonomia, la città conobbe una fioritura artistica con architetti come Francesco di Giorgio Martini e scultori come Tullio Lombardo. La tensione tra il potere papale e la borghesia locale fu costante.
La fortezza e le mura
Furono costruite fortificazioni imponenti, come la Cittadella e il Lazzaretto (Mole Vanvitelliana), opera di Luigi Vanvitelli. Questi edifici militari e sanitari proteggevano la città da invasioni e epidemie.
Ancona nell’Unità d’Italia
L’assedio del 1860
Nel settembre del 1860, Ancona fu assediata dalle truppe piemontesi durante le guerre d’indipendenza. Dopo un lungo bombardamento, la città si arrese e fu annessa al Regno d’Italia, segnando la fine del dominio pontificio.
L’integrazione al Regno
Ancona divenne capoluogo di provincia e sede di importanti uffici militari e marittimi. Iniziò una nuova fase di crescita urbana e industriale, con il potenziamento del porto e delle infrastrutture.
Ancona nel Novecento
I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Ancona fu duramente colpita dai bombardamenti alleati e tedeschi a causa della sua importanza strategica. Gran parte del centro storico fu distrutto. I segni di questo passato si possono ancora leggere in alcuni edifici ricostruiti o lasciati a testimonianza.
Ricostruzione e porto moderno
Nel dopoguerra, Ancona si rialzò rapidamente grazie alla ricostruzione del porto, che divenne uno dei principali hub commerciali dell’Adriatico. Vennero ripristinate le vie di comunicazione, potenziati i cantieri navali e modernizzata l’area urbana.
Monumenti e luoghi d’interesse
Cattedrale di San Ciriaco
Situata sul colle Guasco, la Cattedrale di San Ciriaco domina il golfo di Ancona. È uno dei più importanti esempi di architettura romanico-bizantina delle Marche. Il panorama visibile dalla scalinata del duomo è tra i più suggestivi d’Italia.
Mole Vanvitelliana
Progettata da Luigi Vanvitelli nel XVIII secolo, la Mole Vanvitelliana è una struttura pentagonale su un’isola artificiale. In passato usata come lazzaretto, oggi ospita eventi culturali, mostre e festival di rilievo internazionale.
Passetto e Monumento ai Caduti
Il Passetto è uno dei luoghi simbolo della città, con la sua scalinata monumentale che porta al mare e il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale. La scogliera sottostante è un punto amatissimo da anconetani e turisti.
Il porto e l’identità marinara
Uno dei più antichi del Mediterraneo
Il porto di Ancona è operativo da oltre 2.400 anni. Da approdo greco a scalo romano, da centro medievale a polo industriale, è sempre stato il cuore pulsante della città.
Crociere, traffico merci e traghetti
Oggi è uno scalo multifunzionale: accoglie navi cargo, traghetti per la Grecia, la Croazia, l’Albania e navi da crociera. Il porto è anche un simbolo di apertura e connessione culturale con il resto del Mediterraneo.
Vita culturale e tradizioni
Musei e teatri
Ancona vanta istituzioni culturali di primo piano: il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, il Museo Diocesano, la Pinacoteca Civica e il Teatro delle Muse, centro culturale di riferimento.
Feste religiose e popolari
Tra le tradizioni più sentite ci sono la festa di San Ciriaco (4 maggio), le processioni mariane e il Carnevale del Mare. L’estate è animata da festival, concerti all’aperto e rievocazioni storiche.
La cucina anconetana
Stoccafisso all’anconetana
Lo stoccafisso all’anconetana è il piatto simbolo: merluzzo essiccato cucinato lentamente con patate, olive, pomodoro, sedano, cipolla e spezie. Ogni famiglia custodisce la propria variante.
Moscioli, vincisgrassi e vino Rosso Conero
- Moscioli di Portonovo: cozze selvatiche raccolte a mano, Presidio Slow Food.
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Vincisgrassi: pasta al forno ricca e speziata, precursore delle lasagne.
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Rosso Conero: vino DOC corposo e profumato, perfetto con carni e primi intensi.
Natura e panorami unici
Parco del Conero
Il Parco Regionale del Conero abbraccia colline, spiagge, boschi e sentieri. Meta ideale per escursioni, mountain bike, birdwatching e relax. Le spiagge di Mezzavalle, Portonovo e le Due Sorelle sono autentici paradisi naturali.
Il Passetto e la costa alta
La costa alta di Ancona offre scogliere, calette nascoste e tramonti mozzafiato. Le grotte dei pescatori, scavate nella roccia, sono una particolarità unica nel panorama costiero italiano.
Ancona oggi: innovazione e turismo
Università, cantieristica e turismo culturale
Ancona è oggi un centro universitario vivace, con la Politecnica delle Marche in prima linea nella ricerca scientifica e tecnologica. La città è anche sede di aziende cantieristiche e marittime di livello internazionale, ma punta sempre di più sul turismo culturale e sostenibile.
Conclusione
Ancona è una città dal cuore antico e dallo sguardo proiettato verso il futuro. Porto millenario, crocevia di culture, patria di tradizioni autentiche, è un luogo da scoprire lentamente, lasciandosi guidare dal profumo del mare, dalla bellezza dei suoi monumenti e dal calore della sua gente.
Aggiunto da: dinuzzom
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