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🏛️ Reggio Emilia: Culla del Tricolore e della Cultura Civica

Scopri la storia e l’identità di Reggio Emilia, città del Tricolore e dei diritti civili. Dalle origini romane all’educazione d’eccellenza, un viaggio nella cultura emiliana.


Introduzione a Reggio Emilia

Reggio Emilia è una città simbolo di civiltà, educazione e spirito democratico. Situata nel cuore dell’Emilia, tra Parma e Modena, vanta una storia antichissima e un presente dinamico, fatto di innovazione sociale, sostenibilità urbana e cultura diffusa.

È conosciuta in tutto il mondo per due motivi principali:

• È la città dove nacque il Tricolore italiano nel 1797

• È sede del modello educativo Reggio Children, apprezzato a livello internazionale

Reggio Emilia rappresenta l’essenza dell’Emilia-Romagna: lavoro, diritti, bellezza, solidarietà e buon vivere. Una città a misura d’uomo, ma con un’anima europea.

 


Origine del nome Reggio Emilia

Da Regium Lepidi alla città moderna

Il nome attuale deriva da Regium Lepidi, la denominazione latina della colonia fondata dai Romani nel II secolo a.C. “Regium” indica il legame con Roma, mentre “Lepidi” si riferisce al console Marco Emilio Lepido, costruttore della Via Aemilia, lungo cui la città fu fondata.

Con il passare dei secoli, Regium diventò Reggio, e con l’Unità d’Italia, per distinguerla da Reggio Calabria, fu ufficialmente chiamata Reggio nell’Emilia, poi comunemente abbreviata in Reggio Emilia.

L’evoluzione linguistica e toponomastica

Il nome Reggio si è mantenuto costante nel tempo, testimoniando la continuità urbana e culturale della città. La sua presenza nel cuore della pianura padana ha sempre fatto di Reggio un nodo identitario e geografico importante, tanto da essere definita anche “capitale morale dell’Emilia”.

 


Reggio in epoca romana

Fondazione e Via Aemilia

Reggio Emilia fu fondata nel 187 a.C. come colonia lungo la neonata Via Aemilia, asse viario fondamentale che collegava Rimini a Piacenza. Fu progettata secondo lo schema classico romano, con cardo e decumano, e presto divenne centro agricolo e militare strategico.

Grazie alla sua posizione, Reggio divenne:

• Punto di raccordo tra il Nord e il Centro Italia

• Città fortificata contro i Galli

• Fulcro di commerci e transiti nell’Impero

Struttura urbana e vestigia archeologiche

Il passato romano di Reggio è ancora visibile in

• Tracce di mura e strade romane

• Resti di villae rusticae e monumenti

• Reperti conservati al Museo Civico e al Museo di Palazzo dei Musei

Le origini latine sono evidenti anche nella cultura civica reggiana, caratterizzata da razionalità, senso della comunità e spirito pratico.

Alto medioevo e vescovado

Invasioni e ricostruzione religiosa

Dopo la caduta dell’Impero Romano, Reggio attraversò secoli difficili segnati da invasioni barbariche, scontri tra Longobardi e Bizantini e instabilità politica. Tuttavia, proprio in questo periodo nacque il potere religioso reggiano, con la costituzione della Diocesi di Reggio, attiva fin dal IV secolo.

Durante il dominio longobardo e poi carolingio, la città fu affidata al controllo di conti e vescovi che ne curarono la ricostruzione spirituale e sociale. Le abbazie benedettine e le chiese romaniche divennero il fulcro della vita cittadina.

L’autonomia comunale e le prime istituzioni

Dal XII secolo, Reggio Emilia assunse la forma di libero Comune, dotandosi di statuti propri, magistrature elettive e milizie cittadine. Si svilupparono:

• Le corporazioni di arti e mestieri

• Le prime scuole pubbliche

• Un sistema giuridico urbano ispirato al diritto romano

La città partecipò alle lotte tra Guelfi e Ghibellini, schierandosi spesso con i primi e alleandosi con Bologna e Firenze. Questa fase fu caratterizzata da una forte crescita urbanistica e culturale.

 


Reggio nel Basso Medioevo

Guelfi, ghibellini e potere civile

Nel Duecento e Trecento, le lotte tra fazioni portarono a cambiamenti di potere frequenti. Alcune famiglie nobili reggiane, come i Fogliani e i Canossa, cercarono di instaurare signorie locali. Tuttavia, Reggio mantenne una struttura civica robusta, con assemblee e consigli che difendevano l’autonomia comunale.

Durante questi secoli, si affermarono la produzione artistica e l’architettura civile e religiosa, con l’edificazione di torri, logge e chiese in stile gotico e romanico.

Le famiglie reggiane e la nascita delle arti

Reggio fu teatro di una vivace vita culturale, con la nascita di scuole di pittura, artigianato e miniatura. La costruzione del Duomo, della Basilica di San Prospero e di numerosi palazzi comunali testimoniarono la crescita di una classe dirigente colta e attenta alla bellezza.

 


La signoria estense e il Rinascimento

Reggio nel Ducato di Modena

Nel Quattrocento, Reggio entrò a far parte del Ducato di Modena e Reggio, governato dalla famiglia d’Este. Sotto gli Estensi, la città visse un periodo di stabilità e rinnovamento:

• Furono restaurati i palazzi pubblici

• Sorsero nuovi edifici rinascimentali

• L’arte reggiana si integrò con quella modenese e ferrarese

Il legame con Modena fu duraturo e diede origine a una doppia identità: Reggio, pur autonoma e orgogliosa, partecipava alla corte estense condividendone splendore e visione politica.

Palazzi, chiese e cultura estense

Nel periodo estense, Reggio fu abbellita con opere d’arte, piazze e monumenti:

Il Palazzo del Capitano del Popolo

• Le nuove sedi universitarie e accademiche

• La diffusione delle arti figurative, della musica e della poesia

La città fu un centro di stampatori, letterati e intellettuali, contribuendo allo sviluppo del Rinascimento padano.

Reggio e il Risorgimento italiano

Il 1797 e la nascita del Tricolore

Reggio Emilia ha un ruolo unico nella storia d’Italia: il 7 gennaio 1797, presso il Palazzo Municipale, fu approvata ufficialmente per la prima volta la bandiera tricolore – verde, bianco e rosso – come vessillo della Repubblica Cispadana, uno degli stati preunitari nati sotto l’influenza della Rivoluzione Francese e di Napoleone.

La Sala del Tricolore, ancora oggi visitabile nel Municipio, è il luogo dove fu proclamato il simbolo che sarebbe diventato, con l’Unità d’Italia, la bandiera nazionale italiana. Da qui l’appellativo di “Città del Tricolore”.

Moti, patrioti e partecipazione unitaria

Nel corso dell’Ottocento, Reggio Emilia fu un centro attivo di movimenti patriottici. La città partecipò:

• Ai moti del 1821 e del 1831

• Alle campagne garibaldine

• All’organizzazione di società segrete, tra cui la Carboneria

Molti reggiani si distinsero per il loro impegno politico, intellettuale e militare per l’unificazione dell’Italia. Nel 1860, la città entrò definitivamente a far parte del Regno d’Italia.

 


Il Novecento e l’identità antifascista

Lotta partigiana e resistenza

Durante il regime fascista e la Seconda Guerra Mondiale, Reggio Emilia fu un centro della Resistenza italiana. Numerosi giovani si unirono alle Brigate Garibaldi e combatterono nelle zone montane dell’Appennino reggiano, spesso fianco a fianco con le popolazioni locali.

Dopo la guerra, la città fu insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza, a testimonianza del suo sacrificio e coraggio.

Rinascita democratica e sociale

Nel dopoguerra, Reggio Emilia divenne modello di civiltà democratica e sviluppo sociale. Furono potenziati:

• I servizi pubblici

• L’edilizia cooperativa

• Le istituzioni culturali e educative

Negli anni ’60 e ’70, si affermò come capitale della sinistra riformista, ma anche come laboratorio di innovazione pedagogica, artistica e urbanistica.

 


Reggio Emilia oggi: città sostenibile e innovativa

Urbanistica, cultura e mobilità

Oggi Reggio Emilia è una città moderna, vivibile e con una forte vocazione europea. È tra le prime città italiane per:

• Uso della mobilità sostenibile

• Spazi verdi e piste ciclabili

• Qualità della vita e inclusività urbana

È anche un polo culturale in crescita, con:

• Il Festival Fotografia Europea

• Le stagioni teatrali del Teatro Municipale Valli

• I musei civici e naturalistici, rinnovati e interattivi

L’identità europea della città

Reggio è una città attivamente inserita in reti internazionali di scambio culturale, cooperazione scolastica e innovazione sociale. Le scuole, le università e i centri culturali dialogano costantemente con l’Europa, valorizzando il modello civico reggiano.

Patrimonio artistico e architettonico

Teatri, musei e palazzi storici

Il centro storico di Reggio Emilia è un affascinante scrigno di arte e architettura, con un tessuto urbano ordinato e ben curato. Tra i luoghi da non perdere:

• Il Teatro Municipale Romolo Valli, elegante edificio neoclassico e cuore della vita culturale cittadina

• Il Palazzo dei Musei, che ospita collezioni archeologiche, naturalistiche e artistiche

• Il Chiostro della Ghiara e la Basilica della Beata Vergine della Ghiara, ricchi di affreschi seicenteschi

Anche le piazze, come Piazza Prampolini e Piazza San Prospero, rappresentano perfettamente l’anima civile e commerciale della città.

La Cattedrale, San Prospero e il centro storico

Il Duomo di Reggio Emilia (Cattedrale di Santa Maria Assunta) domina il cuore della città con la sua facciata rinascimentale incompiuta e l’interno gotico. Accanto sorge la chiesa di San Prospero, patrono della città, famosa per i suoi leoni in marmo e il ciclo pittorico del Boulanger.

Passeggiando per il centro, si possono ammirare palazzi nobiliari, portici, cortili e architetture pubbliche che raccontano secoli di storia civica.

 


Il Tricolore e la storia della bandiera italiana

La Sala del Tricolore, all’interno del Palazzo Municipale, è il luogo in cui nacque ufficialmente la bandiera italiana il 7 gennaio 1797. Qui si riunì il Congresso della Repubblica Cispadana, che adottò il Tricolore come emblema ufficiale.

Oggi, questo spazio ospita:

• Il Museo del Tricolore, con documenti, reperti e una narrazione multimediale

• Le celebrazioni del 7 gennaio, festa nazionale che ogni anno riporta Reggio Emilia al centro della storia d’Italia

 


Il modello educativo di Reggio Children

Pedagogia dell’infanzia e riconoscimento internazionale

Reggio Emilia è celebre nel mondo per il modello educativo “Reggio Emilia Approach”, sviluppato dopo la Seconda Guerra Mondiale da Loris Malaguzzi e dalle comunità locali.

I principi fondamentali sono:

• Il bambino come soggetto competente e curioso

• L’ambiente come “terzo educatore”

• L’insegnante come guida e osservatore

• L’importanza dell’arte, della documentazione e del dialogo con le famiglie

Questo approccio è adottato oggi in centinaia di scuole nel mondo, ed è coordinato dal centro internazionale Reggio Children, con sede nella città.

 


Tradizioni popolari e vita sociale

Fiere, dialetto e spirito reggiano

Il carattere reggiano è noto per essere:

Pragmatico, ma aperto

Solidale, ma determinato

• Fortemente legato alla comunità e al territorio

Il dialetto emiliano reggiano è ancora parlato, soprattutto nelle zone rurali, e le fiere di paese, come la Fiera di San Prospero, restano momenti fondamentali di identità collettiva.


Gastronomia reggiana e prodotti tipici

Reggio Emilia è una capitale della cucina emiliana, con piatti che raccontano la storia agricola e festiva della sua gente.

Tra le specialità:

Erbazzone: torta salata di bietole e Parmigiano Reggiano

Cappelletti in brodo: pasta ripiena tipica delle festività natalizie

Gnocco fritto e tigelle, da accompagnare con salumi locali

Parmigiano Reggiano DOP, il “Re dei formaggi”, prodotto anche nel territorio reggiano

Lambrusco Reggiano DOC, vino frizzante, secco o amabile, ideale con i piatti locali

Conclusione

Reggio Emilia è una città che incarna i valori della Costituzione Italiana: educazione, democrazia, bellezza, comunità. È un luogo dove la cultura si respira nelle scuole, nelle piazze, nei teatri e nei piatti della tradizione.

Dal Tricolore alle scuole d’infanzia, dalla Resistenza alla cucina contadina, Reggio Emilia è un esempio luminoso di civiltà e innovazione, che continua a guardare al futuro con le radici ben piantate nella storia.

Aggiunto da: dinuzzom

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