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Dettaglio Provincia: Ravenna
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🏛️ Ravenna: Mosaico di Storia, Arte e Spirito
Scopri Ravenna, antica capitale imperiale e bizantina, tra mosaici UNESCO, cultura millenaria e bellezze romagnole. Una città unica in Italia e nel mondo.
Introduzione a Ravenna
Ravenna è una città dal fascino senza tempo. Situata nell’Emilia-Romagna, non distante dalla costa adriatica, Ravenna vanta un passato imperiale, un cuore artistico e un’anima romagnola. Fu capitale dell’Impero Romano d’Occidente, del Regno degli Ostrogoti e dell’Esarcato bizantino, ruolo che nessun’altra città italiana ha mai ricoperto.
Oggi Ravenna è conosciuta in tutto il mondo per i suoi mosaici paleocristiani e bizantini, otto dei quali sono Patrimonio Mondiale UNESCO. Ma è anche una città viva, moderna, sostenibile, con spiagge, pinete, una ricca scena culturale e una tradizione enogastronomica profondamente legata alla terra di Romagna.
Origine del nome Ravenna
Ipotesi etimologiche
Il nome “Ravenna” ha origini antichissime e non completamente certe. Alcuni studiosi ritengono che derivi da una radice etrusca o umbra, forse legata a parole che indicavano “acqua” o “fiume”, data la conformazione lagunare e paludosa del territorio antico.
Altre teorie suggeriscono un’origine ligure o celtica, con significati legati alla navigazione o a luoghi di passaggio. In ogni caso, il nome è immutato da oltre due millenni, segno di una forte continuità culturale.
Le prime attestazioni
La prima attestazione scritta del nome si trova in fonti latine, come Plinio il Vecchio e Tacito, dove si cita “Ravenna” come città strategica e portuale. Già in epoca repubblicana, era considerata un punto nevralgico per i traffici tra Adriatico, Appennini e pianura padana.
Epoca romana e imperiale
Porto e centro militare
Ravenna fu assorbita nella Repubblica Romana nel II secolo a.C. e, grazie alla sua posizione su lagune e canali naturali, divenne uno dei principali porti militari di Roma, specialmente sotto Augusto, che vi trasferì la flotta dell’Adriatico.
Per proteggerla e ampliarla, fu costruito il porto di Classe, tra i più grandi dell’Impero. L’importanza navale ed economica crebbe esponenzialmente, e con essa anche la popolazione e l’influenza politica della città.
Da colonia a capitale dell’Impero Romano d’Occidente
Nel 402 d.C., l’imperatore Onorio spostò la capitale dell’Impero Romano d’Occidente da Milano a Ravenna, rendendola caput imperii. Questa scelta fu dettata dalla posizione difensiva favorevole e dalla possibilità di ricevere aiuti via mare.
Durante questo periodo, Ravenna divenne:
• Centro amministrativo e artistico
• Residenza imperiale
• Città cosmopolita e ricca
Furono costruite basiliche, palazzi, mausolei e una corte raffinata che attirò teologi, filosofi e artisti da tutto il mondo romano.
Periodo gotico e regno di Teodorico
La corte ostrogota
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C., Ravenna divenne la capitale del Regno degli Ostrogotisotto il re Teodorico il Grande, che vi stabilì una corte tollerante, multiculturale e artisticamente attiva.
Teodorico mantenne molte strutture dell’amministrazione romana e promosse la convivenza tra i Goti ariani e i Romani cattolici, consolidando Ravenna come centro politico e religioso.
L’arte ariana e i monumenti paleocristiani
Durante il regno gotico furono edificati monumenti straordinari:
• Il Mausoleo di Teodorico, costruito interamente in pietra d’Istria con una cupola monolitica unica al mondo
• La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, originariamente luogo di culto ariano, poi consacrata al culto cattolico
• Le decorazioni musive, che si svilupparono in uno stile distinto, narrativo, simbolico e fortemente spirituale
Questi monumenti testimoniano la transizione tra arte classica e arte cristiana medievale, con influenze orientali e nordiche.
Ravenna bizantina e patrimonio UNESCO
Giustiniano e l’arte musiva
Nel 540 d.C., Ravenna fu conquistata dall’Impero Romano d’Oriente e divenne capitale dell’Esarcato bizantino, governata da un rappresentante diretto dell’imperatore di Costantinopoli. Questo segnò l’inizio del periodo di massimo splendore artistico per la città.
L’imperatore Giustiniano ordinò la costruzione di monumenti grandiosi, tra cui:
• La Basilica di San Vitale, uno degli edifici bizantini più importanti d’Europa, con mosaici raffiguranti Giustiniano, Teodora e corti imperiali
• Il Mausoleo di Galla Placidia, celebre per il suo cielo stellato in mosaico e i simboli cristiani ricchissimi di significati
• La Basilica di Sant’Apollinare in Classe, con una grande abside decorata da un paesaggio celestiale
I mosaici di Ravenna sono unici per:
• L’uso dell’oro, del vetro e della pasta vitrea
• L’iconografia sacra e imperiale
• La profondità spirituale e la qualità artistica
Gli otto monumenti UNESCO
Nel 1996, l’UNESCO ha dichiarato otto monumenti paleocristiani e bizantini di Ravenna Patrimonio dell’Umanità:
1. Mausoleo di Galla Placidia
2. Basilica di San Vitale
3. Basilica di Sant’Apollinare Nuovo
4. Battistero Neoniano
5. Battistero degli Ariani
6. Cappella Arcivescovile
7. Basilica di Sant’Apollinare in Classe
8. Mausoleo di Teodorico
Questi luoghi rappresentano un unicum nel panorama mondiale, per integrità, bellezza e significato spirituale, attirando visitatori e studiosi da tutto il mondo.
Medioevo e dominio pontificio
I conti di Ravenna e il potere della Chiesa
Nel corso del Medioevo, Ravenna perse progressivamente la centralità politica che aveva avuto durante le epoche imperiale e bizantina. Tuttavia, mantenne una forte importanza religiosa e simbolica, diventando una delle sedi più influenti dell’arcidiocesi cattolica.
A partire dal IX secolo, il potere fu spartito tra:
• I conti laici locali
• L’arcivescovo di Ravenna
• I rappresentanti del Sacro Romano Impero
In seguito, con l’avvento della dominazione veneziana e poi dello Stato Pontificio, Ravenna fu amministrata da legati papali. Nonostante ciò, la città conservò una certa autonomia, grazie alla vivacità del clero e delle corporazioni artigiane.
Rinascimento e signorie locali
I Da Polenta e Dante Alighieri
Nel Trecento, la famiglia Da Polenta governò Ravenna per oltre un secolo, proteggendo le arti e la cultura. Durante questo periodo visse nella città Dante Alighieri, ospitato dal signore Guido Novello da Polenta, dopo l’esilio da Firenze.
A Ravenna, Dante completò la Divina Commedia, morendo nel 1321. Le sue spoglie sono ancora oggi custodite nella città, in un tempietto neoclassico che è diventato luogo di pellegrinaggio letterario mondiale.
Arte e cultura tra Romagna e Venezia
Nel periodo rinascimentale, Ravenna mantenne un profilo culturale elevato, pur non raggiungendo lo splendore di città come Ferrara o Firenze. Fu coinvolta in lotte territoriali tra Venezia e lo Stato della Chiesa, fino a essere annessa definitivamente allo Stato Pontificio nel XVI secolo.
Durante l’epoca barocca e fino al Settecento, furono costruiti:
• Palazzi nobiliari
• Conventi e scuole religiose
• Il Teatro Comunale Alighieri, dedicato al sommo poeta
Età moderna, Napoleonica e Unità d’Italia
Riforme, soppressioni e nuove istituzioni
Nel periodo napoleonico, Ravenna subì come molte città italiane la soppressione degli ordini religiosi, la confisca di beni ecclesiastici e la riorganizzazione amministrativa. Tuttavia, la città fu anche rinnovata attraverso:
• Il riordino urbanistico delle piazze
• L’istituzione di nuove scuole laiche e scientifiche
• La nascita di una borghesia colta e attiva
Risorgimento e rinascita culturale
Nel corso dell’Ottocento, Ravenna partecipò al Risorgimento italiano con movimenti patriottici, volontari garibaldini e attività intellettuali. Nel 1859 fu annessa al Regno di Sardegna, e nel 1861 entrò nel neonato Regno d’Italia.
Durante l’Unità, la città visse un periodo di rinascita culturale ed economica, pur mantenendo uno spirito profondamente legato alle tradizioni locali.
Il Novecento ravennate
Guerra, fascismo e Resistenza
Nel XX secolo, Ravenna attraversò le due guerre mondiali, il fascismo e la ricostruzione post-bellica. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la città fu coinvolta nella Resistenza, specialmente nelle aree rurali e nelle pinete, con un forte impegno antifascista che le valse il riconoscimento civile.
Bonifiche, industria e crescita urbana
Dopo il conflitto, Ravenna fu protagonista di importanti opere di bonifica e di espansione industriale, specialmente nei settori:
• Petrolchimico
• Portuale e logistico (Porto di Ravenna)
• Turismo balneare e culturale
La città ha saputo bilanciare crescita economica e tutela del patrimonio, diventando una delle mete più interessanti del turismo culturale italiano.
Ravenna oggi: città d’arte e di mare
Turismo culturale e balneare
Ravenna oggi è una città moderna, accogliente e culturalmente attiva. È amata per i suoi:
• Monumenti storici e siti UNESCO
• Festival culturali, teatrali e musicali
• Quartieri vivaci, piste ciclabili e attenzione alla sostenibilità
Ma è anche una città di mare, grazie alle sue 9 località balneari lungo la costa adriatica, tra cui Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido di Dante. Questi luoghi offrono spiagge attrezzate, natura incontaminata, sport acquatici e divertimento estivo, rendendo Ravenna ideale sia per il turismo culturale che per quello balneare.
Patrimonio UNESCO: gli 8 monumenti
Il prestigio di Ravenna è riconosciuto a livello mondiale grazie ai suoi otto monumenti paleocristiani e bizantinidichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1996. Questi capolavori comprendono:
• San Vitale: simbolo della grandezza bizantina
• Galla Placidia: con i mosaici stellati più famosi al mondo
• Sant’Apollinare in Classe e Nuovo: templi della fede e dell’arte musiva
• Battisteri e Cappelle episcopali: testimoni della cristianità nascente
• Mausoleo di Teodorico: unico per struttura e simbolismo
Visitare Ravenna significa entrare in una dimensione di luce, colore e spiritualità, che lascia senza fiato ogni viaggiatore.
Dante Alighieri e la tomba a Ravenna
Gli ultimi anni del Poeta
Dante Alighieri trascorse gli ultimi anni della sua vita a Ravenna, dove trovò rifugio e protezione dopo l’esilio da Firenze. Fu qui che completò la Divina Commedia, considerata il capolavoro della letteratura italiana e mondiale.
Il mausoleo e la memoria dantesca
Dante morì a Ravenna nel 1321. Le sue spoglie sono custodite nel Tempietto di Dante, situato accanto alla Basilica di San Francesco. La città ha custodito gelosamente le sue ossa anche durante i secoli, proteggendole persino dai tentativi fiorentini di recuperarle.
Oggi il percorso dantesco di Ravenna è uno dei più visitati, e comprende:
• Il mausoleo
• Il “Quadrarco di Braccioforte”
• Il Museo Dante, rinnovato in occasione del 700° anniversario della sua morte
Tradizioni locali e cultura romagnola
Dialetto, piadina e ospitalità
Ravenna è una città romagnola nel cuore e nelle abitudini. Il dialetto romagnolo si parla ancora tra i più anziani e nei borghi limitrofi. La città celebra la socialità e la buona tavola, con eventi che coinvolgono tutta la comunità.
Le sagre, le feste religiose, le fiere artigianali e i mercati contadini mantengono vivo lo spirito romagnolo, fatto di accoglienza, allegria e semplicità.
Gastronomia e prodotti tipici
La cucina di Ravenna è una fusione perfetta tra mare e terra, con piatti semplici, saporiti e legati alla tradizione.
Esempi tipici:
• Cappelletti in brodo e tagliatelle al ragù
• Pesce azzurro dell’Adriatico, fritto o alla griglia
• Piadina romagnola IGP, con squacquerone, rucola o salumi
• Passatelli, strozzapreti e ravioli con erbe selvatiche
• Dolci tradizionali come la ciambella romagnola
Il tutto accompagnato da Sangiovese, Albana o Trebbiano dei colli romagnoli.
Conclusione
Ravenna è una città eterna, dove si fondono armoniosamente l’Impero e la fede, l’arte e la terra, Dante e la piadina. È un luogo dove ogni muro racconta una storia, ogni mosaico parla di cielo e di luce, ogni tradizione abbraccia il visitatore con calore romagnolo.
Visitarla significa fare un viaggio nell’anima dell’Europa, nei secoli della spiritualità e della bellezza, in una città che continua a incantare chiunque la incontri.
Aggiunto da: dinuzzom
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