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🏛️ Piacenza: Crocevia Millenario di Popoli, Sapori e Storia

Scopri la storia di Piacenza, città strategica tra pianura e Appennino, dalle sue origini romane ai salumi DOP e al fascino medievale.


Introduzione a Piacenza

Piacenza è una città situata all’estremo ovest dell’Emilia-Romagna, al confine con la Lombardia e a pochi chilometri dal Piemonte. Questa posizione geografica ne ha fatto, fin dall’antichità, un importante crocevia commerciale, culturale e militare.

Adagiata lungo la Via Emilia e il fiume Po, Piacenza è una delle città italiane con la storia più lunga e stratificata, capace di conservare il proprio carattere tra architettura romanica, palazzi rinascimentali, sapori unici e vocazione industriale e agricola.

È nota come la città dei “cento castelli” per via del gran numero di fortificazioni nei dintorni, ma anche per le sue eccellenze gastronomiche, come i salumi DOP e i vini dei Colli Piacentini.

 


Origine del nome Piacenza

Etimologia e significato antico

Il nome “Piacenza” deriva dal latino Placentia, che si può tradurre come “piacevole” o “gradevole”. La fondazione della città avvenne nel 218 a.C. ad opera dei Romani, che la battezzarono con questo nome per la fertilità del suolo, la bellezza del paesaggio e la posizione strategica.

È uno dei pochi toponimi antichi che ha mantenuto una continuità fonetica e semantica nel tempo: da Placentia a Piacenza, con l’idea di “piacere” ancora ben radicata nell’identità cittadina.

La fondazione come “Placentia”

Placentia fu fondata come colonia militare romana, insieme a Cremona, per proteggere la frontiera settentrionale della Repubblica Romana dai Galli. Fu subito fortificata e popolata con 6.000 coloni, assumendo rapidamente un ruolo cruciale nella difesa e nel controllo della Pianura Padana.

 


Piacenza romana e imperiale

Colonia militare e nodo viario

Sin dalla sua fondazione, Piacenza fu inserita nella rete viaria romana, connessa tramite la Via Emilia, la Via Postumiae la navigazione sul Po. Queste arterie fecero della città un punto nevralgico per gli scambi commerciali e il passaggio di merci e truppe.

Nei secoli, Placentia divenne:

• Municipium romano con piena cittadinanza

• Centro agricolo e manifatturiero

• Postazione strategica nelle guerre contro i Cartaginesi e i Galli

Sviluppo urbano e archeologia

La Piacenza romana era dotata di:

• Foro, terme, templi e basiliche civili

• Un sistema fognario evoluto

• Anfiteatro e acquedotti

Oggi, molte testimonianze dell’antico splendore sono conservate nei Musei Civici di Palazzo Farnese o affiorano nei sotterranei del centro storico.

Cristianizzazione e alto medioevo

Diocesi, basiliche e potere vescovile

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Piacenza entrò in una nuova fase storica sotto il segno del Cristianesimo. Già nel IV secolo, fu fondata la Diocesi di Piacenza, una delle più antiche d’Italia, che diventò il fulcro della vita cittadina per molti secoli.

Durante il Medioevo, furono costruite alcune delle più belle basiliche romaniche del Nord Italia:

Basilica di Sant’Antonino, patrono della città

Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina, uno dei più importanti esempi di romanico-padano

Basilica di San Savino, con splendidi mosaici pavimentali

Il vescovo esercitava un potere politico e spirituale centrale, spesso in concorrenza con i feudatari locali e con il Comune nascente.

Le invasioni barbariche

Come molte città padane, Piacenza fu teatro di numerose invasioni barbariche: Goti, Longobardi, Franchi e Ungari si alternarono nel controllo del territorio. Nonostante ciò, la città riuscì a conservare la propria struttura urbana e identità culturale, divenendo un punto di riferimento per il Sacro Romano Impero.

 


Epoca comunale e rivalità con Parma

Le lotte tra Guelfi e Ghibellini

Nel XII secolo, Piacenza si costituì in Comune libero, approvando i suoi statuti e partecipando attivamente alla politica italiana. Fu coinvolta nelle lotte tra Guelfi (filopapali) e Ghibellini (filoimperiali), scontrandosi spesso con le città rivali, in primis Parma, con cui ebbe una rivalità storica secolare.

La vita comunale era animata da:

• Corporazioni di arti e mestieri

• Assemblee popolari e consigli cittadini

• Fortificazioni e torri gentilizie, di cui alcune sono ancora visibili

Piacenza aderì anche alla Lega Lombarda, partecipando alla battaglia di Legnano (1176) contro l’imperatore Federico Barbarossa.

Alleanze, autonomia e mercati

Grazie alla sua posizione strategica lungo il Po e le vie commerciali, Piacenza divenne un centro economico fiorente, con mercati attivi, banchieri, artigiani e mercanti. Il commercio con Milano, Genova e le Fiandre rese la città cosmopolita, benestante e influente.

 


La dominazione viscontea e farnesiana

Piacenza sotto Milano

Nel Trecento, Piacenza passò sotto il dominio dei Visconti di Milano, che ne fecero un importante presidio contro le città guelfe. Sotto il loro governo furono costruite nuove mura e si rafforzò il potere signorile. Tuttavia, la città non perse del tutto la propria autonomia e continuò a mantenere un’economia attiva e un’identità cittadina viva.

Il Ducato di Parma e Piacenza

Nel 1545, Papa Paolo III creò per il figlio Pier Luigi Farnese il Ducato di Parma e Piacenza. La città entrò così a far parte di uno stato autonomo sotto la dinastia Farnese, che costruì edifici sontuosi e rafforzò il legame tra Piacenza e la corte.

In questo periodo vennero costruiti:

Palazzo Farnese, oggi sede dei musei civici

• Chiese e monasteri in stile barocco

• Accademie artistiche e scientifiche

Il periodo farnesiano fu anche segnato da tensioni sociali, con rivolte contadine e contrasti tra nobiltà e popolazione urbana.

Età barocca e periodo borbonico

Palazzi nobiliari, teatri e accademie

Nel Seicento e Settecento, Piacenza visse un periodo di grande rinnovamento artistico e urbanistico. Sotto la dinastia Farnese, e successivamente sotto i Borboni, la città si arricchì di:

Palazzi aristocratici decorati da affreschi e stucchi

• Chiese barocche sontuose, come San Sisto e Santa Maria di Campagna

• Il potenziamento delle accademie scientifiche e culturali

La cultura si sviluppava parallelamente alla vita di corte: furono promosse iniziative musicali, teatrali e accademiche, che consolidarono Piacenza come capitale ducale colta e raffinata.

La figura di Maria Luigia

Maria Luigia d’Austria, già duchessa di Parma e moglie di Napoleone Bonaparte, governò anche su Piacenza con equilibrio e spirito illuminista. Promosse:

• L’educazione pubblica

• La sanità e l’assistenza ai poveri

• Le arti applicate e la musica

La sua influenza fu fondamentale nella modernizzazione istituzionale della città.

 


Risorgimento e Unità d’Italia

Il plebiscito del 1848

Piacenza è conosciuta come la “Primogenita d’Italia”, perché fu la prima città a votare con un plebiscito l’annessione al Regno di Sardegna il 10 maggio 1848, anticipando l’unificazione nazionale.

La partecipazione della cittadinanza fu entusiasta, animata da una borghesia patriottica e consapevole. Questo evento valse alla città il titolo onorifico di Città Primogenita, conferito dal re Carlo Alberto.

La “Primogenita d’Italia”

Dopo l’Unità, Piacenza perse lo status di capitale, ma si consolidò come città amministrativa e commerciale, inserita nel nuovo tessuto statale. Furono costruite scuole, ospedali e linee ferroviarie. La vita culturale e politica continuò a essere vivace, con giornali, teatri e circoli intellettuali.

 


Piacenza nel Novecento

Guerre mondiali e ricostruzione

Nel Novecento, Piacenza partecipò attivamente alle guerre mondiali. Durante il secondo conflitto, subì bombardamenti, ma giocò un ruolo importante nella Resistenza antifascista, ricevendo la Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Dopo la Liberazione, la città fu tra le prime a riorganizzarsi, diventando un modello di ricostruzione e crescita civile.

Crescita industriale e agricola

Nel secondo dopoguerra, Piacenza si affermò come polo industriale e agroalimentare. Il territorio si sviluppò lungo due direttrici:

Industria meccanica e manifatturiera

Agricoltura e trasformazione alimentare, con prodotti DOP e IGP famosi in tutto il mondo

La città divenne anche un nodo logistico e commerciale strategico, grazie alla vicinanza con Milano e alla sua rete autostradale e ferroviaria.

 


Piacenza oggi: arte, cultura e sviluppo

Musei, mostre, università e sostenibilità

Oggi Piacenza è una città vivibile, attiva e attenta all’ambiente. Il centro storico, ricco di monumenti e chiese, è ben conservato e facilmente percorribile.

Tra i punti di forza:

• I Musei di Palazzo Farnese, che ospitano la celebre Madonna con Bambino di Botticelli e il Feudo di Piacenza

• Il Festival del Diritto e altre iniziative culturali

• Le sedi universitarie legate al Politecnico di Milano e ad altre istituzioni italiane

Piacenza si distingue per la qualità della vita, la cultura diffusa e l’offerta enogastronomica.

Patrimonio artistico e architettonico

Piazza Cavalli, Duomo e palazzi storici

Il cuore di Piacenza è Piazza Cavalli, dominata dalle statue equestri dei Farnese e dai due edifici simbolo:

• Il Palazzo Comunale (Il Gotico), capolavoro del gotico lombardo

• Il Palazzo del Governatore, risalente al XVII secolo

Il Duomo di Piacenza, dedicato a Santa Maria Assunta, è un maestoso esempio di architettura romanica, con interni affrescati da artisti come Guercino e Procaccini.

Altri edifici importanti includono:

• La Basilica di Sant’Antonino

• La Chiesa di San Sisto

• Il Monastero di San Savino

Camminando per le vie del centro, si scoprono logge, torri e palazzi rinascimentali, testimoni della grandezza storica della città.


Piacenza e la Via Francigena

Piacenza è anche una delle tappe principali della Via Francigena, il cammino dei pellegrini medievali verso Roma. Questo legame si rinnova oggi grazie al turismo lento e spirituale, che valorizza i:

• Cammini storici e naturalistici

• Ospitalità nei borghi

• Itinerari culturali e religiosi

La città è parte integrante di un circuito che promuove il turismo sostenibile, la riscoperta delle tradizioni e il contatto diretto con la natura.

 


Tradizioni locali e identità piacentina

Lingua, feste popolari e fiere storiche

La cultura popolare piacentina è viva e orgogliosa. Il dialetto piacentino, di base gallo-italica, è ancora parlato e studiato, e le feste di paese sono momenti di condivisione e folklore.

Tra le più note:

• La Fiera di Sant’Antonino (4 luglio), patrono della città

• La Festa del Po e le sagre dei borghi circostanti

• Le rievocazioni storiche nei castelli della Val Trebbia e Val Nure

Le tradizioni sono mantenute da pro loco, associazioni culturali e cori popolari, custodi della memoria piacentina.

 


Gastronomia piacentina e prodotti tipici

Salumi DOP, anolini, pisarei e Gutturnio

La cucina piacentina è sostanziosa, autentica e generosa, perfetta sintesi di campagna e tavola nobile.

Prodotti simbolo:

Coppa piacentina DOP

Salame piacentino DOP

Pancetta piacentina DOP

Piatti tipici:

Pisarei e fasö: gnocchetti con fagioli e sugo

Anolini in brodo: pasta ripiena tipica delle feste

Tortelli con la coda: pasta farcita di ricotta ed erbette, chiusa a mano

Chisulèn: focaccia fritta servita con salumi

Il vino re della tavola piacentina è il Gutturnio, un rosso vivace dei Colli Piacentini, ma anche l’Ortrugo e la Malvasia meritano un assaggio.

Conclusione

Piacenza è una città elegante, silenziosa e sorprendente, dove la storia convive con la modernità, e la tavola è un rito antico da rispettare ogni giorno. Dai fasti romani alla cultura ducale, dai salumi DOP alla via dei pellegrini, questa città emiliana offre una ricchezza che si svela passo dopo passo.

Chi sceglie Piacenza scopre una perla discreta ma autentica, che non ha bisogno di urlare per farsi amare. È la città dell’ospitalità sincera, dei paesaggi dolci e delle storie da ascoltare, magari davanti a un piatto di pisarei fumanti e un bicchiere di Gutturnio.

Aggiunto da: dinuzzom

Comuni

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